Contare i morti

CadutiTutti gli Stati europei coinvolti nella prima guerra mondiale tentarono di tenere una statistica dei propri morti, soprattutto di quelli militari.

"Contare i morti" serviva a più scopi. I governi cercarono di aggiornare le statistiche dei caduti in guerra per: riempire le falle createsi nelle unità militari con la scomparsa di quei combattenti, accumulare prove della barbarie avversaria da far pesare alla fine del conflitto sui tavoli negoziali, esaltare lo sforzo patriottico, rendere conto alla società civile dei terribili sacrifici in vite umane che la guerra le imponeva.

Aggiornare le statistiche dei morti fu però dovunque difficile: gli eserciti avevano dimensioni di massa, la guerra era combattuta in forme anche impreviste (la guerra di trincea), il conflitto non era locale ma mondiale, gli stessi servizi sanitari e statistici militari non erano preparati a sfide così colossali.

Pur con tutte queste difficoltà, ogni Paese in guerra contò i propri morti. L’Italia lo fece creando uffici appositi e poi redigendo un ‘Albo d’oro’, cioè pubblicando una serie di volumi – organizzati per regioni e per distretti militari – con i nomi e le generalità dei morti in guerra.